Farmaci e consigli

Torna l’ansia primaverile dei soggetti allergici ai diversi tipi di polline. Un numero sempre crescente di persone viene colpito da questa patologia in particolare in aree urbane ad elevato inquinamento e in numerose situazioni lavorative.

Per studiare il fenomeno e poter così contribuire alla ricerca medico farmacologia in questo ambito, l’Arpa Veneto, Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione ambientale, realizza da alcuni anni studi approfonditi sul territorio, provincia per provincia.
L’aerobiologia è una scienza che, all’iniziale ed esclusivo interesse per pollini allergenici e spore fitopatogene, ha aggiunto molteplici settori di ricerca. L’originale definizione di aerobiologia riguardava, infatti, solo lo studio di particolato (polveri atmosferiche) biologico aerodiffuso, mentre da qualche anno questa disciplina s’interessa anche di particelle organiche presenti in aria come nel caso della dispersione di funghi e batteri in atmosfera, del controllo della qualità dell’aria indoor degli effetti dei bioaerosol sulle superfici d’impatto e del biodeterioramento di manufatti e opere d’arte.

DIVERSE CAUSE
L’aumento degli allergeni, l’inquinamento da riscaldamento e da motorizzazione, l’impiego di sostanze chimiche, additivi alimentari, gli stress psicofisici costituiscono un insieme di elementi interagenti e sinergici che favoriscono la comparsa di manifestazioni cliniche “allergiche” nell’individuo geneticamente predisposto. Anche l’adattamento della vegetazione, nelle sue fasi di crescita, in risposta ai cambiamenti combinati dei fattori climatici, è in grado di indurre modificazioni della qualità dell’aria. Tali modificazioni qualitative e quantitative dei diversi fattori ambientali hanno, inoltre, indotto un continuo aumento delle patologie correlate (allergie, malattie respiratorie, patologie tumorali).
L’areobiologia guarda quindi alla medicina, alla biologia, alla fisica ed alla meteorologia, all’agronomia ed all’architettura, tutte discipline che affrontano i problemi ambientali, per confrontarsi ed integrarsi allo scopo di migliorare la qualità della vita del prossimo futuro.
I pollini sono uno dei fattori scatenanti le allergopatie (il termine allergia significa “diversa reazione”). Le specie polliniche di interesse allergologico sono generalmente quelle che usano l’impollinazione anemofila (con l’aiuto del vento) per i loro processi riproduttivi. Queste piante producendo grandissima quantità di particelle portatrici del gamete maschile aumentano in tal modo la probabilità di raggiungere la parte femminile di un fiore della stessa specie.
Tra queste, in Italia, la maggior incidenza sulle allergie respiratorie di tipo stagionale è data dai pollini di Graminacee, erbe soprattutto spontanee come la Festuca (paleo dei prati), Dactylis (erba mazzolina), Lolium (loglio), Poa (gramigna, erba fienarola), Cynodon (gramigna), presenti anche nella composizione di tappeti erbosi urbani, e di Urticacee (soprattutto la Paretaria, erba infestante che cresce sui vecchi muri in città).
Nelle regioni settentrionali, le graminacee spontanee sono tra le maggiori responsabili delle pollinosi che si manifestano in primavera-estate, periodo in cui liberano innumerevoli minuscoli granuli di polline (diametro di 25-40 µm). Questi, inalati, determinano in individui sensibili quelle reazioni fatte da starnuti, lacrimazione e, nei casi più gravi asma, che da sempre vanno sotto il nome di “febbre da fieno”. In tali zone, la stagione di pollinazione inizia a metà aprile e dura fino a tutto settembre e nella maggior parte dei casi i disturbi iniziano in maggio e vanno fino agli inizi di luglio quando la maggior parte delle graminacee spontanee libera il polline che raggiunge in atmosfera le concentrazioni più elevate

Nel sito pollinieallergia.it si possono trovare oltre ad informazioni utili in materia anche i bollettini sempre aggiornati delle pollinazioni regione per regione. Dati importanti per la vita di tutti i giorni, ma anche per la pianificazione delle vacanze che è sempre meglio godersi in tranquillità, soprattutto dal punto dio vista salutare.

I CONSIGLI IN FARMACIA

«I farmaci più comunemente consigliati in farmacia nella formulazione di compresse, gocce orali, gocce nasali, spray nasali e colliri contengono loratadina, pseudoefedrina, cetirizina, fexofenadina e levocabastina – spiega Elena Vecchioni, presidente Federfarma Verona -, sono tra gli antistaminici di ultima generazione e non inducono sonnolenza. Tra i rimedi naturali, nella fase preventiva, molto consigliato è il ribes nigrum MG (Macerato Glicerico), utile ad innalzare il livello delle difese immunitarie dell’organismo. Nella fase acuta, invece, viene consigliata la luffa operculata nella formulazione in capsule o spray nasale».
POLLINI E METEO
La variabilità delle date di inizio della pollinazione, osservate di anno in anno in una stessa località, è spesso dovuta ad una variazione dei parametri climatici, una volta che la pianta ha differenziato il granulo pollinico e i fiori sono pronti per la fioritura (antesi), temperatura, vento, turbolenza, insolazione e pioggia sono i principali fattori meteorologici che influenzano il trasporto del polline dalla sorgente, rappresentata dalla pianta, al luogo di arrivo, che può essere lo stigma di un fiore o il terreno, l’acqua, la mucosa nasale, ecc. La frazione di polline emesso, che diventa aerotrasportato, è una funzione della velocità del vento e della turbolenza atmosferica. Le concentrazioni polliniche sono generalmente alte in giorni caldi e soleggiati, di conseguenza basse in giorni freddi. Parimenti, basse concentrazioni si hanno con la sorgente pollinica bagnata a causa di una pioggia recente o per la nebbia, mentre alte concentrazioni si hanno quando la sorgente è asciutta.
POLLINI E CLIMA
Il W.M.O., Word Meteorological Organization, ed il programma ambientale delle Nazioni Unite predicono una variazione in aumento di 1,5° C della T° media del pianeta entro il 2050. Anche dal punto di vista aerobiologico si attendonop pertanto alterazioni notevoli oltre che per il trasporto batterico, per il trasporto delle spore fungine, virus ed altri agenti infettivi anche nella fenologia e nella risposta produttiva vegetale. Per i prossimi decenni si prevede una ridistribuzione delle specie con fenomeni di migrazione vera e propria. In Europa, per esempio, si è anticipata la fioritura di Betulla ed Ontano, l’Ambrosia, che necessita di un lungo periodo autunnale, sta lentamente insediandosi più a Nord a latitudini più alte. Lo stesso Olivo verrà coltivato sempre più a nord espandendo la sua sfera di azione allergenica. Queste correlazioni climatiche e meteorologiche rendono di conseguenza necessario lo sviluppo di metodologie di simulazione dei fenomeni e dello sviluppo vegetativo per le famiglie polliniche di maggior rilievo.

di Nicoletta Fattori

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