Farmaci e consigli

Responsabile di numerosi tumori

È in pieno svolgimento nelle farmacie di Federfarma Verona “Papilloma virus e tumori: prevenzione e diagnosi per uomini e donne”, la campagna sanitaria in collaborazione con AIRC la Fondazione italiana per la ricerca sul cancro. Attraverso dettagliati depliant informativi di facile consultazione vengono fornite in farmacia indicazioni essenziali sui fattori di rischio, sui corretti comportamenti da osservare, sull’importanza del vaccino anti-HPV ai fini della prevenzione, sugli esami di controllo da effettuare nelle diverse fasi della vita.

I dati

L’AIRC fornisce dati significativi sull’HPV (Papilloma Virus Umano) evidenziando la sua correlazione con numerosi tumori, tra cui quello della cervice uterina. In particolare, il virus è responsabile di circa il 4,5% di tutti i nuovi casi di cancro nel mondo, con una maggiore incidenza nelle donne (8,6%) rispetto agli uomini (0,8%). L’HPV è presente nel 95% dei tumori della cervice uterina e in circa il 40% dei tumori dell’area genitale (vagina, vulva e pene). Inoltre, la sua presenza è elevata anche nei tumori dell’ano (80-90%) e nei tumori della regione testa-collo. Secondo i dati del Registro nazionale tumori (AIRTUM) circa il 10 per cento dei 4.600 tumori che ogni anno colpiscono il cavo orale è associato all’HPV, così come il 2,4 per cento di quelli della laringe e il 31 per cento di quelli dell’orofaringe .

La vaccinazione anti-HPV è fondamentale per prevenire l’insorgenza di tumori associati al virus. Purtroppo l’adesione alla vaccinazione è ancora insufficiente (circa il 38% tra le ragazze e il 31% tra i ragazzi) per questo motivo è importante diffondere le corrette informazioni scientifiche.

Chi è a rischio

Il principale fattore di rischio per il tumore della cervice è l’infezione da Papilloma virus umano (HPV) che si trasmette soprattutto per via sessuale. L’uso del preservativo non protegge completamente dall’infezione, dal momento che il virus può essere trasmesso anche attraverso il contatto di regioni della pelle non coperte dal profilattico. La vaccinazione invece è assai efficace contro l’infezione con i ceppi di HPV che hanno maggiori probabilità di provocare questo tipo di cancro. Altri fattori di rischio sono un inizio precoce dell’attività sessuale partner sessuali multipli, così come un’insufficienza immunitaria che può essere legata a diverse cause (per esempio una precedente infezione con HIV, il virus che provoca l’AIDS, o un precedente trapianto d’organo). Anche il fumo di sigaretta, la presenza in famiglia di parenti strette con questo tumore, una dieta povera di frutta e verdura, l’obesità e, secondo alcuni studi, anche le infezioni da clamidia possono aumentare il rischio di tumore della cervice.

Sintomi

Le fasi iniziali del tumore della cervice sono in genere asintomatiche e gli eventuali sintomi possono essere legati ad altre patologie di tipo non tumorale. Tra i campanelli d’allarme che possono far sorgere il sospetto di tumore della cervice uterina ci sono, per esempio, perdite di sangue anomale (dopo un rapporto sessuale, tra due cicli mestruali o in menopausa), perdite vaginali senza sangue o dolore durante i rapporti sessuali.

Prevenzione

Limitare il numero dei partner sessuali e cercare di evitare rapporti con persone a rischio sono importanti strategie di prevenzione, insieme agli essenziali controlli ginecologici regolari che permettono una diagnosi della fase precancerosa. Nel corso della visita, il ginecologo può infatti effettuare il Pap test, un esame veloce e indolore che permette di identificare le lesioni precancerose o cancerose negli stadi iniziali e che rientra nel piano di screening oncologico nazionale. Il ginecologo può anche effettuare, come oggi consigliato, l’HPV test, un esame in grado di individuare direttamente la presenza del DNA del virus HPV. A partire dai 25 anni e fino ai 64 anni, a tutte le donne viene offerto gratuitamente uno di questi due esami di screening, che deve essere ripetuto con regolarità ogni tre anni (Pap-test) o cinque anni (HPV-test) in caso di risultato negativo, o con frequenza maggiore in casi particolari.

Il vaccino è capace di evitare l’infezione da parte dei ceppi di HPV responsabili della maggior parte dei tumori della cervice. In Italia il vaccino è oggi raccomandato e offerto gratuitamente a uomini e donne dai 12 ai 26 anni. Inoltre, i dati mostrano l’efficacia del vaccino anche in donne fino a 45 anni di età e in persone già trattate per lesioni precancerose: verosimilmente l’immunità indotta dal vaccino è efficace anche in questi casi. È inoltre importante ricordare che la vaccinazione può garantire la prevenzione di tutti i tumori associati all’HPV, come quelli della vagina, della vulva, dell’ano e della regione testa-collo. Anche per questo in Italia il vaccino è offerto a entrambi i sessi.

Farmacie contro HPV

«Da anni collaboriamo con AIRC perché siamo convinti che l’informazione sanitaria sia fondamentale per salvare vite umane – spiega Elena Vecchioni, presidente Federfarma Verona -. Per quanto riguarda il Papilloma virus in particolare c’è ancora tanto lavoro da fare perché si tratta di una  patologia potenzialmente letale che spesso non viene percepita nella sua gravità.

Offriamo il nostro contributo professionale e la capillarità della farmacia sul territorio per dare voce ad una campagna di prevenzione a tappeto che deve partire, per essere sempre più efficace, fin dall’adolescenza».

«Le 260 farmacie sul territorio sono in grado di veicolare comunicazioni sanitarie ad una utenza molto ampia, potenzialmente la totalità della popolazione, vista la loro presenza sul territorio e in taluni casi la farmacia partecipa non solo al progetto informativo, ma agli screening stessi, alla raccolta di dati e quando possibile anche all’atto sanitario, come le vaccinazioni contro influenza stagionale e Covid – dice Gianmarco Padovani, vicepresidente Federfarma Verona -. Con la sua competenza il farmacista si fa garante della qualità dell’informazione che fornisce al cittadino accompagnandolo  nella comprensione di argomenti scientifici spesso complessi. Inoltre, grazie al rapporto fiduciario diretto, lo aiuta a sconfiggere il timore che spesso accompagna il paziente nel momento in cui si appresta ad aderire ad uno screening o ad una campagna vaccinale preventiva».

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