Farmaci e consigli

Corretta conservazione a casa e in viaggio

di Nicoletta Fattori

Nella stagione estiva le alte temperature, l’elevato tasso di umidità e la maggiore intensità dei raggi ultravioletti possono incidere sull’integrità, l’efficacia e la sicurezza dei farmaci, alterandone quindi gli effetti sull’organismo.

L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) indica i necessari accorgimenti che contribuiscono a far trascorrere un’estate serena, al riparo da spiacevoli e potenzialmente gravi inconvenienti per la salute di tutta la famiglia. È bene non assumere mai un farmaco che presenti un aspetto diverso dal solito o dei difetti (presenza di particelle solide in sospensione o sul fondo, cambio di colore o odore, modifica di consistenza), senza aver consultato il proprio medico o il farmacista.

Purtroppo non sempre l’aspetto, l’odore o il colore rivelano se si è verificata un’alterazione, per cui è fondamentale conservare sempre in modo corretto i farmaci. Nel caso di un medicinale presente in diverse forme farmaceutiche e in assenza di specifiche controindicazioni (ad esempio la difficoltà di deglutizione) preferire le formulazioni solide. Le formulazioni liquide, infatti,sono in genere maggiormente sensibili alle alte temperature.

Conservare i farmaci d’estate

Il foglio illustrativo del farmaco indica le corrette modalità di conservazione. Qualora queste non siano specificate, conservare il medicinale in luogo fresco e asciutto a una temperatura inferiore ai 25° C.

Se si espongono i medicinali per un tempo esiguo (una o due giornate) a temperature superiori a 25°C non se ne pregiudica la qualità, ma per un tempo più lungo se ne riduce considerevolmente la data di scadenza.

Se invece la temperatura di conservazione è specificatamente indicata, non rispettarla potrebbe addirittura renderli dannosi per la salute. Ciò è particolarmente importante per alcuni farmaci di emergenza che includono: antibiotici, farmaci adrenergici, insulina, analgesici, sedativi. Se si soffre di una patologia cronica come il diabete o di una malattia cardiaca, l’alterazione anche di una singola dose di un farmaco fondamentale, come l’insulina o la nitroglicerina, può essere rischiosa. Prestare particolare attenzione anche con gli antiepilettici e gli anticoagulanti. Lievi alterazioni in farmaci come questi possono fare una grande differenza per la salute. Alcune modificazioni che potrebbero verificarsi in antibiotici e/o aspirina potrebbero causare danni ai reni o allo stomaco. Qualora si utilizzino farmaci spray, non si devono esporre al sole o a temperature elevate e sarebbe auspicabile utilizzare contenitori termici per il trasporto. Non si devono invece conservare in luoghi umidi o eccessivamente caldi le strisce per test diagnostici, come ad esempio quelle utilizzate per verificare i livelli di zucchero nel sangue, per la gravidanza o l’ovulazione, poiché sono estremamente sensibili all’umidità.

I farmaci per la tiroide, i contraccettivi e altri medicinali che contengono ormoni sono particolarmente

sensibili alle variazioni termiche. È bene mantenerli in ambienti freschi e a temperatura costante.

Medicinali in viaggio

Si consiglia di non estrarre, per praticità, i blister, ma di portare sempre con sé le relative confezioni per tenere sotto controllo data di scadenza, tipologia del medicinale e dosaggio. Se si affronta poi un lungo viaggio in auto, è corretto trasportare i farmaci nell’abitacolo condizionato e/o in un contenitore termico. Evitare invece il bagagliaio che potrebbe surriscaldarsi eccessivamente. I farmaci a base di insulina vanno tenuti in frigorifero e in caso di lunghi viaggi o se si ha necessità di tenerli in auto per emergenza, si devono conservare in un contenitore sicuro che li mantenga alla giusta temperatura. Se si devono spedire dei medicinali scegliere sempre le compresse o comunque forme solide.

Farmaci e sole

Alcuni farmaci possono causare reazioni da fotosensibilizzazione (reazioni fototossiche o fotoallergiche

che solitamente sono costituite da manifestazioni cutanee come dermatiti, eczemi, ecc.) a seguito dell’esposizione al sole. Ricordarsi di controllare attentamente le istruzioni in caso di assunzione

di antibiotici (tetracicline, chinolonici), sulfamidici, contraccettivi orali (pillola), antinfiammatori non steroidei (FANS), prometazina (antistaminico). È necessario evitare l’esposizione al sole, compreso il solarium, dopo l’applicazione di gel o cerotti a base di ketoprofene (fino a due settimane dopo il trattamento) o creme a base di prometazina, queste ultime spesso utilizzate per le punture di insetti o allergie cutanee. Nel caso è bene lavare accuratamente la zona interessata, in modo da evitare la comparsa di macchie o di vere e proprie ustioni. Per tutti gli altri medicinali in forma di gel o crema verificare la compatibilità con l’esposizione al sole. Per quanto riguarda il viso si raccomanda massima attenzione per la zona intorno agli occhi

dove non si devono spalmare prodotti che con il calore potrebbero entrare a contatto con la s u p e r f i c i e

o c u l a r e (creme o pomate non idonee all’uso oftalmico).

«Il farmaco se correttamente prescritto dal medico o consigliato dal farmacista è uno strumento imprescindibile per la salute del paziente, ma si devono considerare molte variabili. Tra queste una delle principali è il caldo – spiega Elena Vecchioni, presidente Federfarma Verona -. Le alte temperature alterano l’integrità dei prodotti che in estate devono essere conservati con particolare attenzione, anche in città. Bastano ad esempio poche ore sotto il sole cocente, anche in auto, per alterare prodotti particolarmente delicati come i colliri. Dunque se non ci si reca subito a casa, dopo averli ritirati dalla farmacia, è bene munirsi di una borsa termica affinché mantengano intatte le loro proprietà curative. Poiché il farmacista è sempre a disposizione del paziente, si consiglia di porgli qualsiasi domanda inerente alla corretta conservazione dei farmaci durante tutto il delicato periodo estivo».

Farmaci a base di ketoprofene

Il ketoprofene è un farmaco antinfiammatorio non steroideo usato per il trattamento del dolore e delle condizioni di natura infiammatoria. Gli effetti indesiderati possono riguardare soprattutto la cute e sono principalmente dovuti a fenomeni di fotosensibilizzazione. Questo tipo di reazioni è più comunemente riportato con le formulazioni topiche a causa della più alta concentrazione di farmaco a livello di cute.

Il ketoprofene può dare anche dermatiti da contatto di natura fotoallergica, con lesioni polimorfe e eczematose, che dipendono dalla dose e possono estendersi anche ad aree non irradiate.

Effetti avversi dei farmaci con il caldo

I farmaci possono compromettere direttamente i meccanismi centrali e periferici della termoregolazione.

Ad esempio i farmaci con effetti anticolinergici sono potenti inibitori della sudorazione. Gli antipsicotici possono interferire con il controllo centrale della temperatura corporea. Possono mettere a rischio anche le vie nervose sensitive e motorie e causare sudorazione o vasodilatazione cutanea nonché la gittata cardiaca (il volume di sangue che i due ventricoli riescono ad espellere in un minuto) e in tal modo l’eliminazione del calore. Da tenere presente, inoltre, la categoria dei vasodilatatori, che includono nitrati (antianginosi) e bloccanti dei canali del calcio (antipertensivi e antianginosi) che possono peggiorare l’ipotensione in pazienti vulnerabili. L’esposizione al caldo può aumentare la tossicità e/o ridurre l’efficacia dei farmaci. Sempre il calore eccessivo può aumentare o causare disidratazione e cambiamenti nella distribuzione del volume del sangue. La risposta termoregolatoria può influenzare le caratteristiche cinetiche, l’assorbimento e l’escrezione dei farmaci e quindi la loro attività farmacologica.

Pressione arteriosa

Il caldo può provocare l’abbassamento della pressione anche in soggetti ipertesi, pertanto la terapia dell’ipertensione arteriosa (ACE inibitori in associazione o meno con diuretici, sartani, calcio antagonisti, diuretici, beta bloccanti, bloccanti dei recettori alfa adrenergici) e di altre malattie cardiovascolari potrebbe richiedere un riadattamento da parte del medico o dello specialista nel periodo estivo.

È da tenere fortemente presente e in qualunque caso che le terapie in corso non vanno mai sospese autonomamente e che è opportuno effettuare un controllo più assiduo della pressione arteriosa.

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